L’utente, nel caso di un'operazione di pagamento non autorizzata o non correttamente eseguita, ha il diritto di ottenerne il rimborso o la rettifica solo se comunica senza indugio tale circostanza al proprio prestatore di servizi di pagamento (PSP). Tale comunicazione, in ogni caso, deve essere fatta entro 13 mesi dalla data di addebito.
Il rimborso dell’addebito disconosciuto dovrà essere:
- integrale: il rimborso deve essere pari all’intero importo dell’operazione non autorizzata;
- immediato: il rimborso deve avvenire immediatamente e in ogni caso al più tardi entro la fine della giornata operativa successiva a quella in cui il PSP ha avuto conoscenza dell’operazione non autorizzata;
- non svantaggioso: la valuta dell’accredito del rimborso non deve essere successiva alla data di addebito dell’importo.
Il rimborso delle operazioni disconosciute è da intendersi salvo buon fine (SBF), in quanto il PSP, anche in un momento successivo al rimborso, può dimostrare che, in realtà, l’operazione di pagamento era stata autorizzata dall’utente oppure è conseguente ad una sua azione colposa o dolosa; in tal caso, il PSP ha diritto di chiedere direttamente all’utente e ottenere da quest’ultimo la restituzione dell’importo rimborsato.